L’attività del museo si è aperta all’insegna della celebrazione del cinquantesimo anniversario dalla scomparsa del maestro Alfonso Frangipane (1970-2020). Grande figura di studioso, artista, ricercatore, cultore e storico dell’arte, egli ha promosso, attraverso una scelta lungimirante, l’istruzione artistica nella nostra città, fondando l’Istituto d’Arte e il Liceo Artistico, oggi unica Scuola, e sostenendo per le nuove generazioni un’educazione ispirata alla tradizione ma che sapesse guardare anche all’innovazione e al confronto con i linguaggi della contemporaneità.
Il Museo offre al visitatore o a gruppi di visitatori (che ne fanno richiesta) un servizio di guida a cura degli studenti del Liceo Artistico “Preti-Frangipane”, che accompagneranno gli ospiti fornendo loro tutte le informazioni sul patrimonio d’arte custodito al suo interno anche in lingua inglese. In particolari occasioni il museo resterà aperto anche nelle ore pomeridiane.
- Ravvivare il dialogo tra i visitatori e i beni musealizzati, rendendo attivo il processo emozionale e conoscitivo, indispensabile per una piena comprensione e valorizzazione dei musei.
- Sviluppare conoscenze e competenze attraverso la ricerca e l’approfondimento su temi legati al mondo dell’arte o a figure di artisti calabresi, in un’ottica di valorizzazione culturale del territorio sostenuta dal dialogo e dal confronto con altre realtà, nazionali e internazionali.
- Promuovere un’azione divulgativa e formativa, legando la “didattica scolastica” al Museo, concepito e vissuto non solo come spazio espositivo ma soprattutto come luogo di apprendimento, di incontro e di scambio tra il sistema dell’arte e quello della scuola.
- Ribaltare la nozione tradizionale di museo, da luogo di conservazione a spazio condiviso di scoperta e di ricerca, che garantisca l’accesso alla cultura, abbattendo le barriere fisiche, cognitive, psicologiche e sociali.
- Rendere il museo – “polo culturale”- per la città, promuovendo narrazioni e percorsi dedicati alla complessità dell’universo artistico, grazie a una programmazione di educazione al patrimonio permanente, aperta a tutti, che solleciti i bisogni di cultura inespressi e latenti della società odierna, del territorio reggino e calabrese.